tag:blogger.com,1999:blog-29418330705551287332024-02-20T18:48:35.941-08:00RESOUNDING SOUNDSBinaural recording experienceResounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-48400621074041362992014-03-16T12:53:00.002-07:002014-03-16T12:53:56.016-07:00Le api in primavera
<iframe width="45%" height="45%" scrolling="no" frameborder="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/139896921&auto_play=false&hide_related=false&visual=true"></iframe>Resounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-89101408246072133502014-02-28T02:11:00.003-08:002014-02-28T02:11:30.759-08:00VIDEO<iframe width="560" height="315" src="//www.youtube.com/embed/6NyMl3J7J5Y" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
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L'audio è stato registrato mediante la testa Binaurale che vedete nelle immagini, proprio per poter dare al suono l'opportuno senso di "spazialità", soprattutto con il test finale. ASCOLTO DA EFFETTUARSI ASSOLUTAMENTE IN CUFFIA, per poter apprezzare l'effetto dell'esperimento!
Resounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-9449846671756750212014-02-25T15:13:00.000-08:002014-02-25T15:41:45.471-08:00Scatola di fiammiferi<iframe width="60%" height="60%" scrolling="no" frameborder="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/136752621&auto_play=false&hide_related=false&visual=true"></iframe> <BR>
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La scatola di fiammiferi è una sorgente sonora localizzata, molto semplice da registrare.<BR>
Non è un caso che venga spesso utilizzata.<BR>
Potevo io sottrarmi dalla tentazione di provare?<BR>
Resounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-87787588534831978142014-02-24T12:31:00.000-08:002014-02-24T16:56:16.867-08:00AUDIO BINAURALE (PARTE SECONDA)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://blog.mixonline.com/briefingroom/wp-content/uploads/2013/10/Dummy-Head.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://blog.mixonline.com/briefingroom/wp-content/uploads/2013/10/Dummy-Head.jpg" width="200" height="240" /></a></div>
Nella <a href="http://resounding-sounds.blogspot.it/2014/02/audio-binaurale-parte-prima.html">prima parte</a> abbiamo parlato di cuffie, lo strumento principale per l'ascolto.<BR>
Vediamo ora più da vicino la tecnica di ripresa audio binaurale, ovvero quel particolare tipo di registrazione effettuata per mezzo di una testa di manichino.<BR>
Perché usare una testa artificiale?<BR>
La risposta risiede nel maggiore realismo ottenibile rispetto alla normale registrazione stereofonica.<BR>
Per comprendere la corrente di pensiero che accompagna questo singolare approccio, facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire un po' meglio come funzionano le nostre orecchie.<BR>
<a name='more'></a>
Facciamo un esempio.
Se gettiamo un sasso in uno stagno esso creerà delle increspature sull'acqua: onde concentriche che si propagano dal punto d'impatto.<BR>
In modo molto simile una sorgente sonora genera onde di pressione nell'aria, invisibili ad occhio nudo, ma ben rilevabili dal nostro orecchio.<BR>
Queste "increspature" nell'aria prendono il nome di onde sonore, che vengono convogliate dal padiglione auricolare verso il timpano.<BR>
Le nostre orecchie sono idealmente posizionate per dividere lo spazio circostante in due emisferi (emisfero destro ed emisfero sinistro) permettendo una percezione completa su tutti i fronti.<BR>
In altre parole la testa funziona fisicamente da "parete divisoria": l'orecchio destro riceverà direttamente solo le onde sonore provenienti dalla parte destra e viceversa.<BR>
Il cervello combina le informazioni risultanti e ci permette quindi di localizzare con precisione la fonte del suono.<BR>
Già a partire dal 1930 l'ingegnere inglese Alan Blumlein tentò di ricreare questa situazione artificialmente, registrando la sorgente sonora con con una coppia di microfoni ad alta sensibilità .<BR>
Lo svizzero Jürg Jecklin perfezionò questa idea, posizionando i microfoni ai lati di un disco di gomma ( chiamato disco Jecklin) per simulare in maniera approssimativa la testa umana.<BR>
I suoni registrati venivano in seguito inviati alle orecchie di un ascoltatore tramite un paio di cuffie, per ricreare una sensazione di spazialità finora inedita: era nata la tecnica binaurale.<BR>
In seguito ci si è resi conto che una forma del disco più simile a quella di una testa reale migliorava la sensazione di spazialità.<BR>
Inoltre lo sviluppo tecnologico ha introdotto microfoni molto sensibili abbastanza piccoli da poter essere inseriti all'interno di una testa artificiale.<BR>
Nella foto possiamo ammirare la testa KU 100 della Neumann, frutto di anni di ricerca in questo settore, considerata oggi un punto di riferimento per i fonici professionisti.
Sempre più spesso questi dispositivi vengono impiegati nel mondo del cinema ed in quello videoludico per introdurre effetti reali e coinvolgenti.
<!--Nel precedente articolo abbiamo fatto la conoscenza delle teste binazurali Ovviamente una testa artificiale di questa fascia non è alla portata di tutte le tasche.
Per risolvere il rpoblema, molti passasioanti ahanno incominciato a cotrutire micrifini simili partendo da comuni teste di manichino commercilae.
Con una spesa attorno al centinaio di euro è possibile ricreare un effetto tutto sommato soddifacente -->
Resounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-43714883946765873312014-02-24T09:50:00.001-08:002014-02-25T15:05:29.953-08:00Spray<iframe width="60%" height="60%" scrolling="no" frameborder="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/136516335&auto_play=false&hide_related=false&visual=true"></iframe> <BR>
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In questo test possiamo apprezzare la separazione tra i canali e la sensazione di prossimità.<BR>
Buon ascolto.<BR>
Resounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-71545014007058249702014-02-17T08:29:00.000-08:002014-02-20T11:52:40.952-08:00AUDIO BINAURALE (PARTE PRIMA)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://rudeboybass.com/wp-content/uploads/2012/09/best-headphones-under-100-dollars-akg-k240-headphones1-290x300.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://rudeboybass.com/wp-content/uploads/2012/09/best-headphones-under-100-dollars-akg-k240-headphones1-290x300.jpg" /></a></div>
Nel <a href="http://resounding-sounds.blogspot.it/2014/02/stereofonia-e-dintorni.html">precedente articolo</a> ho messo il luce alcune limitazioni insite nei sistemi di riproduzione stereofonica.<BR>
In primo luogo il punto di ascolto, chiamato dai tecnici "sweet spot", è limitato alla posizione vertice del triangolo equilatero.<BR>
Ogni persona al di fuori dello sweet spot, ascolterà, nel caso migliore, un suono totalmente sfalsato, problema non certo trascurabile.
Per fare un esempio è come se fossimo costretti a guardare una fotografia da una precisa angolazione, poiché ogni più piccolo nostro movimento deformerebbe l'aspetto delle immagini.<BR>
L'ascolto in cuffia sembra voler eliminare tutti questi problemi.<BR>
Negli auricolari la distanza tra la sorgente e il nostro orecchio è ridotta al minimo, poichè stiamo letteralmente "indossando" i diffusori.<BR>
In questo modo l'ascoltatore viene costantemente forzato in una posizione di sweet spot e la percezione stereofonica diventa impeccabile.<BR>
<i>Non è tutto oro quel che luccica</i>.<BR>
Le cuffie affaticano l'orecchio molto rapidamente.<BR>
<a name='more'></a>
I primi segni di stanchezza uditiva si manifestano come una ridotta percezione del volume.<BR>
In altre parole dopo alcuni minuti di ascolto in cuffia, il suono inizierà ad apparire cupo, meno dettagliato e con un volume ridotto: sono le nostre orecchie che implorano pietà. <BR>
In risposta l'ascoltatore è paradossalmente invitato ad alzare il volume, con il rischio di innescare un pericoloso circolo chiuso<BR>
In effetti i fruitori abituali di musica in cuffia mi assillano periodicamente con frasi del tipo:<BR>
"<b>Voglio più volume!</b>" <BR>
"<b>Voglio bassi più potenti!</b>" <BR>
Etc etc...<BR>
Come risposta io spesso propongo l'uso di un martello per distruggere gli auricolari, a beneficio dell'udito e della musica.<BR>
Purtroppo molti produttori ragionano in maniera diametralmente opposta, introducendo sul mercato modelli di cuffie che includono potenze stratosferiche, pesante esaltazione delle basse frequenze e circuiti attivi di annullamento del rumore esterno.<BR>
Questi prodotti vengono corredati da un foglio di avvertenze riguardo i possibili danni all'udito derivati dall'uso continuativo.<BR>
Eccovi un esempio dal sito di un noto produttore:<BR>
<a href="http://www.logitech.com/it-it/support/articles/476 ">http://www.logitech.com/it-it/support/articles/476 </a><BR>
<b>Quasi tutti gli ascolti presentati in questo blog, devono essere effettuati esclusivamente in cuffia.</b><BR>
Per questo motivo allego qualche indicazione per meglio rispettare i vostri delicati organi sensoriali.<BR>
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1) <b>VOLUME</b><BR>
Utilizzate sempre volumi d'ascolto contenuti, che vi permettano di percepire il dettaglio della registrazione senza fatica.<BR>
Se dopo 10-15 minuti d'ascolto il volume vi sembra ridotto, non cambiate impostazioni, ma fate semplicemente una pausa.<BR>
In genere più è altro il volume, più rapido sarà l'affaticamento del vostro orecchio.<BR>
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2) <b>TEMPO</b><BR>
Spezzate sempre gli ascolti con delle pause.<BR>
Personalmente consiglierei di limitare gli ascolti giornalieri in cuffia ad un tempo massimo complessivo di 30-40 minuti.<BR>
Ovviamente, anche in questo caso, i livelli di volume sono importanti.<BR>
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3) <b>CUFFIE</b><BR>
Scegliete un tipo di cuffie confortevoli da indossare. Cercate di preferire agli auricolari in-ear,
un semplice paio di cuffie a padiglione.<BR>
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4) <b>ORA</b><BR>
Solitamente a qualche ora dal risveglio l'orecchio "fresco" ha una percezione più nitida del suono,
mentre la sera è tendenzialmente meno reattivo. <BR>
Questo fenomeno può influire pesantemente sulla qualità degli ascolti.<BR>
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Le linee guida appena descritte sono in genere applicabili a tutti i tipi di registrazioni.<BR>
Continua ...<BR>
Resounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-75068077766219696832014-02-13T12:59:00.000-08:002014-02-25T15:16:42.508-08:00PioggiaLa pioggia è una sorgente di rumore naturale che poco si presta ad essere localizzata dal nostro orecchio.<BR>
Questa registrazione è stata effettuata sul davanzale di una finestra, quindi la parete alle spalle limita la percezione di spazialità.<BR>
L'effetto ottenuto è comunque interessante e mi ha aiutato a comprendere meglio alcune limitazioni e quindi a raffinare il mio prototipo.<BR>
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<iframe width="60%" height="60%" scrolling="no" frameborder="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/134658050&auto_play=false&hide_related=false&visual=true"></iframe>
Resounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-81686384032755727622014-02-12T15:01:00.003-08:002014-02-25T16:26:33.085-08:00Suoneria cellulareQui potere ascoltare uno dei primi esperimenti che ho realizzato con la testa prototipo T08 .
E' già possibile apprezzare una buona spazialità della sorgente, un telefono cellulare Nokia che esegue la suoneria di Chopin.
Come per tutte le registrazioni di tipo binaurale, effettuate cioè con testa artificiale (o dummy head) come microfono, l'ascolto deve essere eseguito TASSATIVAMENTE IN CUFFIA.
Ho notato come la regolazione del volume ad un valore ottimale migliora la sensazione di spazialità.<BR>
Buon ascolto.<BR>
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<iframe width="60%" height="60%" scrolling="no" frameborder="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/134494142&auto_play=false&hide_related=false&visual=true"></iframe>
Resounding Soundshttp://www.blogger.com/profile/14408671847353934284noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2941833070555128733.post-79109496499591593572014-02-12T08:57:00.001-08:002014-02-18T04:17:24.801-08:00Stereofonia e dintorni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.scuolasuono.it/home/wp-content/uploads/2011/06/Stereofonia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.scuolasuono.it/home/wp-content/uploads/2011/06/Stereofonia.jpg" /></a></div>
Perché nel campo dell'audio si lavora spesso su due canali? <BR>
Insomma due altoparlanti sul computer, due casse dello stereo, cuffie con due auricolari da indossare ... <BR>
Una tra le risposte più classiche : "<b><i>Noi disponiamo di due orecchie quindi servono due fonti sonore distinte per ricreare l'illusione di spazialità</i></b>".
In realtà la questione è più complicata.
<a name='more'></a>
Facciamo un esempio. <BR>
Immaginiamo che sia un'afosa notte estiva.
Senza condizionatore, nel tentativo di conciliare un po' il sonno, siamo usciti in terrazzo.
Attirata dalla luce o più semplicemente dalla nostra vantaggiosa presenza, ecco arrivare una zanzara a farci compagnia.
L'insetto piomba alle nostre spalle e poi ci passa davanti il naso.
La zanzara è sola, con la sua fonte di rumore fastidioso, eppure riusciamo a localizzarla perfettamente nelle tre dimensioni.
Ma non avevamo detto all'inizio che per localizzare un suono servono due fonti sonore?
Questo domanda apparentemente insensata mette in luce uno dei punti deboli della stereofonia.
La riproduzione stereofonica funziona principalmente a patto che: <BR>
1) Siamo in un ambiente infinito, ovvero un' ipotetica "stanza" priva di pareti. <BR>
2) I diffusori occupano e sono orientati secondo i 2 vertici di un triangolo equilatero. <BR>
3) Noi siamo posizionati davanti ai diffusori, esattamente sul vertice rimanente del triangolo equilatero. <BR>
Sostanzialmente se una di queste 3 condizioni viene a mancare, la tecnologia stereofonica non verrà applicata correttamente. <BR>
Quanti di noi possono vantare il pieno rispetto di questi standard? <BR>
La prima condizione può essere idealmente ricreata in un ambiente trattato acusticamente.
Per fare un esempio le moderne sale cinematografiche cercano di ricreare abbastanza bene la prima condizione. <BR>
Il corretto posizionamento dei diffusori aiuta a rispettare la 2) e la 3) anche se spesso
praticità e limitazioni casalinghe ci obbligano a sfortunati compromessi. <BR>
Poi ci sono le cuffie, che sembrano saltare a piè pari tutte queste problematiche. <BR>
Ma è vero?
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